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Obblighi legali e-commerce 2025: come aprire senza rischi

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Aprire un e-commerce è uno dei sogni più diffusi tra chi vuole mettersi in proprio, sfruttando le potenzialità del digitale. Negli ultimi anni la vendita online è diventata non solo una grande opportunità di business, ma anche un canale imprescindibile per chiunque voglia raggiungere nuovi clienti senza i limiti di un negozio fisico.

Ma attenzione: creare un sito è tecnicamente sempre più semplice, mentre gli obblighi legali per un e-commerce non si possono improvvisare. Un negozio online non è un hobby digitale: è un’impresa vera e propria, soggetta a regole fiscali, commerciali, privacy e consumeristiche.

Chi pensa di poter vendere online senza mettersi in regola rischia sanzioni pesanti, contestazioni da parte dei clienti e perfino la chiusura dell’attività. In questa guida scoprirai in modo pratico tutti i requisiti legali per aprire un e-commerce in Italia nel 2025, con esempi ed errori da evitare.

Che cos’è un e-commerce e quali sono gli obblighi legali (in sintesi)

Vendere online in modo abituale equivale ad avviare un’attività d’impresa. Non importa se vendi artigianato, abbigliamento, prodotti digitali o servizi: appena l’attività diventa continuativa e non più occasionale, scattano gli obblighi di legge.

Gli adempimenti principali da rispettare sono:

  • apertura della Partita IVA e scelta del codice ATECO corretto (di norma 47.91.10);

  • iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;

  • presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP del Comune;

  • redazione di Privacy Policy, Cookie Policy e gestione consensi GDPR;

  • predisposizione dei Termini e Condizioni di vendita e disciplina del recesso;

  • corretta esposizione di prezzi e promozioni (obbligo del “prezzo più basso 30 giorni” in caso di sconti);

  • rispetto della garanzia legale e gestione reclami;

  • sicurezza dei pagamenti (PSD2/SCA) e requisiti di accessibilità previsti dall’European Accessibility Act dal 2025.

Scarica la checklist qui.

Partita IVA: il primo passo per aprire un e-commerce

Per aprire un e-commerce serve una Partita IVA. Senza, non puoi vendere legalmente online in maniera continuativa.

Esempio: se vendi gioielli artigianali, il primo passo è registrarti all’Agenzia delle Entrate e scegliere il codice ATECO corretto. Per il commercio elettronico al dettaglio è il 47.91.10.

Quale regime fiscale scegliere

  • Regime forfettario: ideale per chi inizia, con imposta sostitutiva al 15% (5% per i primi 5 anni), niente IVA e contabilità semplificata.

  • Regime ordinario: scatta oltre gli 85.000 euro di fatturato. Prevede IVA, obblighi contabili e tassazione progressiva.

Valuta attentamente con un commercialista quale regime fiscale è più adatto al tuo modello di business.

Iscrizione alla Camera di Commercio

Dopo aver aperto la Partita IVA, devi iscriverti al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.

Errore comune: pensare che non serva se vendi solo su Amazon, Etsy o Shopify. In realtà ciò che conta non è il canale usato, ma la continuità dell’attività.

La SCIA per il commercio elettronico

Per esercitare il commercio al dettaglio online occorre presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP del Comune in cui ha sede l’impresa.

Se gestisci un magazzino o un locale, potrebbero esserci ulteriori adempimenti urbanistici o sanitari.

Non presentarla espone a sanzioni amministrative e sospensione dell’attività.

Privacy e protezione dei dati: il GDPR per l’e-commerce

Un e-commerce raccoglie inevitabilmente dati personali (nomi, indirizzi, email, recapiti, metodi di pagamento). Il GDPR impone regole stringenti:

  • redigere una Privacy Policy chiara e accessibile;

  • garantire sistemi di sicurezza informatica;

  • ottenere il consenso esplicito per newsletter e marketing;

  • nominare un DPO se il trattamento comporta monitoraggio su larga scala o riguarda dati particolari.

Sanzioni: fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale.

Cookie Policy e banner di consenso

Oltre alla Privacy Policy, serve una Cookie Policy e un banner conforme, che permetta all’utente di:

  • accettare o rifiutare i cookie;

  • modificare le preferenze in ogni momento;

  • ricevere informazioni trasparenti sul trattamento.

Un banner poco chiaro non è solo illegale: compromette la fiducia e può ridurre le conversioni.

aprire un e-commerce nel 2025

Termini e Condizioni di vendita: il contratto con i clienti

I Termini e Condizioni sono il contratto che regola il rapporto con i clienti. Devono includere:

  • modalità di acquisto e pagamento;

  • spese di spedizione e tempi di consegna;

  • politiche di reso e rimborso;

  • garanzia legale di conformità (D.Lgs. 170/2021);

  • disciplina del diritto di recesso (artt. 52–59 Codice del Consumo).

Se vendi prodotti personalizzati o contenuti digitali scaricabili, specifica chiaramente i casi in cui il diritto di recesso non si applica.

Il diritto di recesso online

Il consumatore ha 14 giorni partire dal giorno della ricezione per restituire un prodotto senza fornire motivazioni.

Eccezioni principali

  • Contenuti digitali non su supporto materiale: il recesso decade se l’esecuzione è iniziata con consenso espresso e accettazione della perdita del diritto.

  • Servizi online: nessun recesso se il servizio è stato completamente erogato con consenso espresso.

  • Prodotti personalizzati o su misura: non sono restituibili.

Ricorda però: se i beni in vendita non sono soggetti a diritto di recesso, è necessario che prima dell’acquisto ne sia data adeguata informativa (che non deve essere generica, ma specifica per il caso in oggetto).

Sistemi di pagamento e sicurezza

Per ridurre rischi e abbandoni del carrello, un e-commerce deve garantire:

  • gateway conformi agli standard PCI-DSS;

  • autenticazione forte (SCA/PSD2) per i pagamenti elettronici;

  • sistemi antifrode;

  • metodi di pagamento diversificati (PayPal, Stripe, carte, bonifico, rateali come Klarna/Scalapay).

Altri obblighi legali da non dimenticare

  • Trasparenza prezzi e promozioni: dal 2023 devi indicare il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni quando fai sconti.

  • Recensioni online: se pubblichi recensioni, devi dichiarare se e come verifichi la loro autenticità.

  • D.Lgs. 70/2003: obbligo di fornire dati del professionista (sede, P.IVA, contatti), indicare i passaggi tecnici dell’ordine, le lingue, gli strumenti per correggere errori e le modalità di archiviazione del contratto.

  • Accessibilità (EAA 2025): dal 28 giugno 2025 gli e-commerce devono garantire siti accessibili a tutti (contrasto, testi alternativi, navigazione da tastiera, gestione errori form).

Perché rispettare gli obblighi legali è fondamentale

Ignorare gli adempimenti legali significa esporsi a rischi concreti:

  • sanzioni fiscali se non apri Partita IVA o non ti iscrivi alla CCIAA;

  • multe privacy per violazione GDPR;

  • contestazioni dei clienti per T&C incompleti;

  • perdita di reputazione per resi mal gestiti o promozioni scorrette.

Prima della grafica e del marketing, assicurati che il tuo negozio sia a prova di legge.

Se desideri un supporto personalizzato, prenota una consulenza online: il modo più sicuro per trasformare la tua idea digitale in un business di successo.

FAQ: obblighi legali e-commerce 2025

Serve la Partita IVA per aprire un e-commerce?
Sì, se vendi in modo abituale. L’occasionalità vera non configura impresa; la continuità richiede Partita IVA e iscrizione al Registro Imprese.

Qual è il codice ATECO per l’e-commerce?
Il più usato è il 47.91.10 (commercio al dettaglio via internet).

La SCIA è obbligatoria anche senza negozio fisico?
Sì: per il commercio elettronico al dettaglio va presentata la SCIA al SUAP del Comune.

Meglio regime forfettario o ordinario?
Dipende dal fatturato previsto: il forfettario è semplice e conveniente a soglie basse; oltre gli 85.000 euro si passa all’ordinario.

Quali documenti legali deve avere un e-commerce?
Privacy Policy, Cookie Policy, Termini e Condizioni, informazioni precontrattuali (D.Lgs. 70/2003).

Quando è obbligatorio nominare un DPO?
Se l’attività principale comporta monitoraggio regolare su larga scala o trattamento di dati particolari/giudiziari su larga scala.

Come funziona il diritto di recesso online?
Il consumatore ha 14 giorni. Eccezioni: prodotti su misura, digitali scaricati, servizi già erogati.

Cosa prevede la normativa sugli sconti (Omnibus)?
Indicare il prezzo più basso praticato nei 30 giorni precedenti.

Come gestire le recensioni?
Devi specificare se e come ne verifichi l’autenticità (acquisto verificato, controlli interni, ecc.).

Quali obblighi di accessibilità scattano dal 2025?
Gli e-commerce dovranno essere conformi all’European Accessibility Act: siti navigabili, accessibili da tastiera, con testi alternativi e contrasto sufficiente.